EUGENIO MANGINI | Laura Jelenkovich

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EUGENIO MANGINI
Eugenio Mangini è il figlio che tutti vorrebbero e non vorrebbero avere. Non è facile gestire un bambino dolce, educato, obbediente, bravo a scuola ma che dice di vedere gli angeli e di poter parlare con loro. Cosa fare? Curarlo come pazzo, schizofrenico? Internarlo? Oppure mandarlo in seminario? Le colpe dei padri ricadono sui figli diceva il confessore di casa Mangini, così il piccolo che dialogava con il crocifisso, come san Francesco, ha iniziato la sua vita religiosa. E’ cresciuto felice, con amici che gli altri non potevano vedere né sentire, ma che gli parlavano di Dio e dei misteri del cielo e della terra. Ama guardare la televisione con una cioccolata calda in mano, nelle sere di inverno. Tutti i tipi di programma, soprattutto quelli che non dovrebbero essere adatti al suo ruolo nella Chiesa. Adora ascoltare musica con le cuffie, così che il suono lo avvolga, con un bicchiere di porto quando è in vena di Bach ed una birra gelata per il rock duro. In fondo è un uomo prima che un prete e non se lo dimentica. La sua carriera ecclesiastica è stata rapida e facilitata dal fatto che Eugenio è entrato nel cuore di Giovanni Paolo II. La medianità sviluppata del Vescovo di Genova lo ha reso un alleato prezioso per il grande papa, che sapeva di aver bisogno del suo caro amico nella lotta del bene contro il male. A tal punto da nominarlo segretamente suo successore. Attualmente Eugenio Mangini è pontefice della chiesa romana con il nome di Giovanni paolo III

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